venerdì 14 gennaio 2011

7 cose da sapere sugli squali in Adriatico

1. Gli squali in Adriatico ci sono.
Chiunque abbia un minimo interesse in materia di ambiente marino lo sa. Il resto, la massa, ancora lo ignora, ancora si stupisce e molte volte, purtroppo, fa pure la faccia spaventata. Invece gli squali adriatici sono un patrimonio, come i delfini, le tartarughe, i tonni, il pesce azzurro e le vongole.
Le specie presenti in Adriatico sono molto diverse, sia ecologicamente, cioè per il tipo di ambiente che prediligono e quindi di vita che conducono, sia anche dal punto di vista morfologico con forme e dimensioni molto differenti.
Chiaramente molte di queste specie sono di piccole, o relativamente piccole, dimensioni e in genere vivono in prossimità del fondo. Sono squaletti che siamo più abituati a vedere sui banchi del marcato che non nei documentari sui grandi predatori del mare… Specie come il palombo, lo spinarolo, il gattuccio sono molto comuni e spesso sono anche battezzate con lo stesso nome comune di “cagnetti”.
Ma non mancano affatto anche squali di dimensioni di tutto rispetto come il capopiatto, la verdesca, lo squalo volpe e lo squalo bianco.

2. Per gli squali, di sicuro per alcune specie, l'Adriatico è un'area biologicamente molto importante.
Alcune specie, soprattutto quelle di dimensioni importanti, possono frequentare le nostre acque anche solo di passaggio, magari inseguendo qualche preda golosa. Al contrario, per molte altre specie l'Adriatico rappresenta un ambiente, un ecosistema, in cui questi predatori trovano il loro ruolo, la loro "nicchia" ecologica.
Curiosamente però, l'Adriatico, soprattutto le basse acque settentrionali, rappresenta per alcune specie qualcosa di molto più importante: un luogo accogliente dove far nascere i propri piccoli. Una cosiddetta nursery. Negli squali vivipari, non essendoci comunque cure parentali, i piccoli devono cavarsela da soli: ecco allora che diventa importante, se possibile, farli nascere in un ambiente con molto cibo e pochi predatori. L'alto Adriatico è una nursery per la verdesca, per lo squalo volpe, e anche per lo squalo grigio.

3. In Adriatico c'è anche lo squalo bianco.
Sì, proprio lui, il formidabile predatore. All’inizio del secolo il Grande Bianco frequentava regolarmente le tonnare del golfo di Trieste. Ora, a quanto pare, con il diminuire delle prede, il grande squalo appare oramai solo occasionalmente, e ogni volta con gran clamore. Negli ultimi vent'anni gli avvistamenti certi non arrivano a dieci (compresa la femmina di 5,70 m pescata nel 2003). Ma forse non ama la pubblicità…

4. Il rischio di essere attaccati da uno squalo in Adriatico è pari a zero.
Lo so, lo so, esistono degli elenchi globali di attacchi di squalo, dove gli attacchi riportati in Adriatico ci sono eccome. E' vero, però: a) in genere sono dati di secoli scorsi (e abbiamo detto quanto lo squalo bianco fosse allora un abituale frequentatore di queste acque), b) è difficile verificare la veridicità di tutti questi report, c) a volte la ricerca della notizia a sensazione “forza” un po' la mano anche nella compilazione di queste liste. Specie di squali veramente pericolosi in Adriatico, non ce ne sono, a parte il bianco, che come abbiamo visto è meno che sporadico.

5. Degli squali adriatici non interessa niente a nessuno.
Fidatevi, è così. Le ricerche svolte o in svolgimento sono talmente poche da essere quasi irrilevanti. Non si hanno dati veritieri di pesca, e ancora meno informazioni biologiche e ecologiche. Fare ricerca sugli squali costa, ed è complicato. L'interesse commerciale è praticamente nullo, così i soldi (già pochi) vanno da altre parti.

6. Gli squali dell’Adriatico stanno scomparendo.
E' evidente, e se non ci credete, chiedete ai pescatori, o ai mercati ittici. Il declino del pescato in Adriatico è eclatante, e se ci sono sempre meno prede, ci sono anche sempre meno predatori. Il confronto fra le carte ottenute dalle campagne di ricerca della fine degli anni '40, con quelle di fine anni '90, fa venire le lacrime agli occhi per lo sconforto. I pescatori sportivi 15 anni fa pescavano decine di verdesche a ogni gara (e un po' della responsabilità è anche loro), oggi due o tre animali sono già un risultato.

7. L'Adriatico senza squali è un mare che cambia, in peggio.
L'eliminazione sistematica dei grandi predatori sconvolge gli ecosistemi in modi che stiamo appena cominciando a intuire. Si innesca un effetto domino: senza la funzione di controllo dei predatori, le specie “controllate” crescono in maniera abnorme e l'equilibrio del sistema si sconvolge, e ricomincio necessariamente a riassestarsi in maniere che non sono prevedibili. E comunque, un mare senza squali, è un mare povero, ferito, innaturale. Un mare da turisti e bagnini, mi viene da dire. Un mare molto meno affascinante.

21 commenti:

  1. già ritornare alla situazione degli stock fino il 1998 sarebbe un sogno...se non si applicheranno i controlli necessari sulle potenze installate a bordo dei pescherecci,l'uso di parangalli da parte anche dei privati,severi controlli degli organi preposti,l'istituzione di zone di rifugio,la sensibilizzazione del cittadino, non si riuscirà mai a lasciare scampo a nessuna specie ittica,soprattutto in un Adriatico settentrionale dove la pesca professionale è fin troppo semplice.
    Sono comunque fermamente convinto che la pesca sportiva non senza passate e ancora localmente pesanti responsabilità,possa dare un contributo fondamentale alla ricerca e tutela di questi stupendi animali.
    Io sarei enormemente onorato di collaborare con una istituzione seria e riconosciuta magari universitaria mettendo a disposizione le mie imbarcazioni sia private che di club e le nostre conoscenze sulle abitudini e le rotte preferenziali di questi animali per praticare una campagna di marking mirata a conoscere i luoghi preferenziali di riproduzione.
    Sperando di poter tornare a vedere il nostro Adriatico ancora infestato dagli squali...
    William.

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  2. @ william: ciao, credo che bisognerbbe spiegare meglio il tipo di contributo al quale alludi riguardo la pesca sportiva. Io, da ex pescatore subacqueo, non vedo grandi affinità fra le due attività, di caccia/pesca e salvaguardia. Anzi, come accennato da Affronte, soprattutto per la sopravvivenza degli squali in Adriatico, è proprio la pesca (spesso condotta senza criterio) che contribuisce a eliminarli da questo mare.
    Manuel

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  3. William e Manuel, il contributo che le associazioni di pesca sportiva possono dare alla ricerca è provato. Negli Stati Uniti, e non solo là, i programmi di "tag and release" (marcatura e rilascio) di squali sono condotti in collaborazione fra enti di ricerca e pescatori sportivi. Se sappiamo che l'Adriatico è una nursery per le verdesche lo dobbiamo anche alle ricerche che la dr.ssa Irene Bianchi ha condotto nei primi anni '90, in collaborazione anche con il BigGame Italia.
    Ma va anche detto che molto spesso i dati raccolti dai pescatori sportivi sono scientificamente inutilizzabili perchè spesso presi con leggerezza, superficialità o addirittura inventati. Per questo quelle stesse campagne di ricerca sono state abbandonate.
    E' evidente però che studiare gli squali è talmente complicato che bisognerebbe ricominciare a costruireuna vera e solida collaborazione fra ricercatori e pescatori.

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  4. Marco, la mia esperienza personale di pescatore subacqueo e di superficie va in direzione del tutto contraria alla salvaguardia degli squali e di altre specie in generale. Non so altrove, ma da quello che ho visto ciò che viene catturato resta quasi sempre a bordo.
    Manuel

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  5. intanto ringrazio per aver ricordato il lavoro della Dr.ssa Bianchi in collaborazione con il biggame italia dei primi anni 90,anni che pescasportivamente parlando ero anni di arrembaggi selvaggi ai nostri mari ancora generosi.Oggi la situazione è molto cambiata e anche se continuano a esistere realtà, non solo localmente diffuse,di vero bracconaggio e totale menefreghismo, perchè di questo si tratta,esistono anche e sempre più forti realtà di pescatori sportivi responsabili e consci di ciò che stanno facendo tanto che spesso si rientra senza pescato e non perchè non si sono avute catture!
    Personalmente negli ultimi anni non proprio favorevoli o catturato qualche decina di pescecani per lo più verdesche i quali sono tornati tutti a nuotare tranquilli e qualcuno è anche stato ricatturato in ottima forma,ma non sono solo le verdesche ma anche spinaroli volpe e quando un enorme carcaride si presentò sottobordo non esitammo a cavare subito le lenze in pesca per sfamarlo con le nostre esche e semplicemente godere della sua compagnia.
    Ma non sono solo gli squali ma anche tonni che in data di oggi la cattura è vietata ma nessuno mi vieta di pescare e liberare,spigole e tanute le quali è fin troppo facile farne mattanza quando si trovano imbrancate,ecco io posso tranquillamente dire che oggi chi si definisce un pescatore sportivo non va a pescare perchè altrimenti non mangia e sono certo che nel club che appartengo"Ravenna fishing club" nessuno negli ultimi 10 anni quindi ben prima della nascita del club è mai rientrato con un pescecane tranne qualche raro spinarolo da consumare in amicizia e nessuno raffia tonni dopo la chiusura e nessuno pesca a stagione chiusa con attrezzature troppo leggere che possano compromettere il rilascio in forze dell'animale,nessuno cattura centinaia di tanute o spinaroli tutti i giorni,mentre invece vedo tutti i giorni di buona stagione e i fine settimana in quella fredda frotte di sommozzatori armati come gli incursori della regia marina militare, saccheggiare ogni piattaforma dal pò a Leuca,Paguro compreso,addirittura in una giornata di settembre 2010 ho visto, a 40 mgl dalla costa più vicina, 2 persone sedute sopra delle ricciole perchè nel loro gommone da 8 mt non c'era più posto per i piedi,noi se ne abbiamo 2 in 5 persone ci andiamo a casa ma più spesso con una o nessuna se piccole.
    Il bracconaggio da parte di privati sta facendo danni enormi sollecitati dai facili guadagni, ricavati dalla vendita soprattutto verso i ristoranti.
    Per concludere mio figlio a 5 anni ed è sempre il primo a dire"liberiamo anche questo!"


    "tratta il mare come se fosse tuo figlio,
    perchè come un suo figlio sarai trattato dal mare,
    a volte severo ma sempre generoso"
    William Montanari

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  6. William, nel tuo commento ci sono diverse cose molto belle e altre davvero brutte. Brutta è la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che almeno una volta gli squali si pescavano, mentre adesso... E non è che si sono fatti più furbi...
    Brutto è il comportamento dei saccheggiatori, e il fatto che addirittura ci possano lucrare sopra.
    E' bello invece sapere che ci sono pescatori sportivi responsabili e attenti (lo sapevo già, ma una conferma non fa male).
    E' bello che tuo figlio abbia già capito molto, e che in futuro potremo contare su di lui.

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  7. grazie mille Marco per le tue parole,
    io vivo del mare e delle sue risorse,ma presto mi resi conto che un campo per essere raccolto deve essere prima seminato,non essendo io,in grado di seminare il nostro campo,mi accorgo che l'unica cosa che posso fare è la sua salvaguardia.Salvaguardia non radicale ed estremista, ma coscienziosa e responsabile,per poter continuare tutti a usufruire e godere delle sue risorse,adesso come per le generazioni a venire.
    Insegnare oggi ad un ragazzino cosa sono i nostri mari,i nostri oceani,i boschi e le montagne,fiumi e acquitrini,spiagge,foci,mostrargli i danni che l'umanità ha procurato,senza tirare in ballo la politica o l'ecologia ma mostrando i fatti,le cose per quello che sono,farà,credo, di questi ragazzi persone consapevoli in grado domani di decidere forse, il cosa e il come.
    Grazie per condividere con noi questo bellissimo blog,
    un saluto,
    William Montanari

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  8. si come no! stanno al largo e seguono i tonni e palamiti sono femmine molto grandi anche...

    Lo squalo bianco arriva a 10 12 metri andate in Australia Sud Africa Nuova Zelanda e sapetemi dire..

    si fa presto ad essere ambientalisti quando si è mozzati a metà in una frazione di secondo è un'altra cosa ciao ciao....

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  9. Complimenti per l'articolo, premetto che non sono un biologo marino, ne tanto meno un che abita vicino al mare e che ha grosse esperienze o contatti con queste creature... ma da sempre gli squali sono animali che mi affascinano, sono splendidi e l'uomo li sta decimando... spero di vederne in futuro qualcuno anche qui da noi, sarebbe bellissimo...
    Da piccolo in croazia ricordo che mentre eravamo al larco è passato affianco alla barca uno squalo volpe, credo sia l'emozione più forte che abbia mai provato, spero di viverne ancora di esperienze così... non so perchè ma ci tenevo a scrivero! =)

    Ciao a tutti!!
    Andrea

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  10. Ciao Andrea, grazie per avere scritto. Vedere uno squalo volpe, libero, in mare, deve essere davvero una grande emozione!

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  11. chi afferma che lo squalo bianco non attaca l'uomo o e' uno sprovveduto o e' abbituato a leggere solamente libri e probabilmente ha il cervello
    folgorato dalla teoria di questi.
    non fate mai il bagno in mare e se fate immersioni dando tutto per scontato tanto non c'e' , tanto non capitera' a me' , non e' mai successo se voi siete in acqua e c'e' anche lui state certi che viene subito a vedere di che cosa si tratta vedi il Dramma Di Baratti.
    quindi cercate di non trovarvi al posto sbagliato nel momento sbagliato. ah dimenticavo nel 99 per cento dei casi sono tutti dei bravi teorici subacquei e nuotatori
    con la patente dei gitanti della domenica ochhio e in campana il Mare aperto e l'oceano non perdonano.

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  12. Giorgio, dal 1580 al 2007 sono noti 64 casi di attacchi mortali da squali bianchi. Vuol dire più o meno 1 ogni 7 anni. Dunque la probabilità che un bianco incontri un uomo è molto bassa. Se poi lo squalo bianco attacca l'uomo? A volte sì. E ci mancherebbe, è un animale di 5-6 metri che mangia prede molto più grandi di noi.
    Basta però non pensare che sia, come lo dipingono molti, un cacciatore di uomini, perchè è una fandonia bella e buona. Ma tu sei un sub esperto, e dunque non lo pensi, vero?

    Riguardo al resto del tuo commento, e della chiusura terrificante "il mare aperto e l'oceano non perdonano", beh, anche la montagna non perdona, E le strade, e i fiumi, e volare su un aereo. Dipende ovviamente da come uno fa le cose, non dalle cose stesse.

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  13. Dopo aver letto ciò starò più che attento a fare il bagno in quel maledetto mare con tutto il rispetto per gli squali che sono animali bellissimi e degni di rispetto che spesso non gli viene dato

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  14. Comunque sia il pensiero che ci siano squali mi fa rabbrividire...ben venga se spariscono quelli bianchi dall adriatico e non intendo ucciderli ma li farei migrare via uno ad uno con la certezza che non tornino mai piu...purtroppo impossibile ! W i delfini :)

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  15. Proprio in questi giorni ho nuotato nei lidi di Ravenna tra rifiuti di ogni genere; non dobbiamo essere noi a cacciare gli animali ma essere loro a scappare da un mondo sempre più piatto e grigio. Bel divertimento quando l'uomo sarà solo. Complimenti per le notizie di questo blog. Luca

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    1. Purtroppo condivido quello che scrivi. Grazie Luca per essere passato di qua.

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  16. E' vero che in questi giorni hanno avvistato delle verdesche lunghe più di 4 metri nel golfo di Trieste?
    Sembra preoccupante, anche se spero che nn diano la caccia a questi meravigliosi animali

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  17. Le verdesche in Adriatico ci sono sempre state, e 4 metri, al massimo, è la loro misura da adulti. Non sono pericolose, ma anche se lo fossero, loro sono lì da sempre, se non te ne sei mai accorto significa che il problema non c'è. O vogliamo fare come pochi giorni fa a Chioggia, che hanno chiuso la balneazione per una verdesca... di un metro? :-)

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  18. a quanto pare una verdesca di 2mt. a RIVA è stata filmata in sardegna (Gallura) in questi giorni. Domanda: cucciolo? Pericolosa per l'uomo ? Come mai so spinge fin li'?

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