giovedì 20 gennaio 2011

Ogni volta

Ogni volta che, magari al freddo e sotto la pioggia, mi ritrovo in spiaggia a soccorrere l'ennesima tartaruga, penso che questo sia importante, non solo per me o per la tartaruga. Immagino che presto quella tartaruga sarà vista "dal vivo" da molti bambini. Vado avanti col pensiero e so che un giorno molte persone la vedranno tornare in mare e credo che allora avremo trasmesso quanto meno dei messaggi. Positivi, forse educativi.

Ogni volta che passo ore e ore davanti al pc a archiviare dati su dati di tartarughe e delfini spiaggiati, penso che questo non è un esercizio fine a se stesso o autocelebrativo (come siamo bravi, non ne perdiamo uno), ma credo invece che tutti questi dati vadano piano piano a formare un quadro, dal quale trarre piccoli insgnificanti bit di informazione, che poi messi insieme a tanti altri ci aiutano a capire di più e quindi a fare di più e meglio.

Ogni volta che mi faccio venire il mal di testa per leggere e correggere tesi di laurea, cercando di dar loro una forma che le porti ad essere non solo un lavoro necessario per conseguire un risultato immediato (la laurea) ma per gettare le basi di un ragionamento scientifico, o almeno di un metodo, di un'organizzazione logica di contenuti, che messi insieme danno un significato. D'altra parte io mi sono accorto che potevo addirittura scrivere un libro (cosa che poi ho fatto più di una volta), quando mi sono trovato la mia tesi stampata in mano. E dunque cerco di fare in modo che scrivere una tesi per uno studente sia un passaggio che, anche se poco, possa cambiare lui stesso, in meglio.

Ogni volta...

Ogni volta che ignoranza, cattiveria, prepotenza, superficialità, grettezza, stupidità, gelosia soffiano contro come un vento al quale bisogna trovare la forza di resistere, andandola a cercare laggiù in fondo alla tue motivazioni, dove ormai hai raschiato anche il fondo, allora è quella maledetta volta che pensi che sia tutto inutile, e che forse sarà anche liberatorio, alla fine, lasciarsi spazzare via.

4 commenti:

  1. Lo sai meglio di me Marco, la parola chiave e' "resistere". Quel vento che spesso ci soffia contro, quel vento che ci fa barcollare presto diventera' una tempesta che spazzera' via questo modo di vita tutto all'italiana. La parte onesta di questo paese diventa ogni giorno piu' forte perche' ci siamo in qualche modo trovati, in qualche modo stiamo facendo rete. Stiamo imparando a guardare oltre il nostro piccolo orticello per un bene piu' grande, quello dei nostri figli. Loro non meritano di ereditare questa Italia. E' solo ed unicamente per loro che non dobbiamo mollare. Quindi, non possiamo permetterci di essere spazzati via. Il nostro dovere e' quello di mostrare loro come si combatte e perche' lo si fa. Tu non sei solo Marco. Ognuno di noi resiste tutti giorni a modo suo. Finche' rimaniamo uniti avremo sempre la meglio sulla cattiveria, sull'ignoranza, sulla prepotenza. Avremo la meglio su tutte queste schifezze.
    Un abbraccio grande.
    Christina Pacella

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  2. sarà anche liberatorio lasciarsi spazzare via...ma poi cosa ti resterà tra le dita se non un pugno di rimpianti,qualche manciata di rabbia e qualche pizzico di rimorsi???vedi un po' te...se vale la pena dopo tanti anni...io credo di no...

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  3. @Christina: grazie
    @Anonimo: se vale la pena mollare dopo tanti anni? E se non ci fosse alternativa? E comunque, vale la pena mettere in difficoltà persino la propria famiglia per sostenere una battaglia che forse nessun altro vuole vincere?

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  4. E'chiaro che le domande che lei si pone sono quelle che tutti noi che amiamo la Natura e il Mare ci poniamo continuamente.
    Vale la pena di darsi da fare, ciascuno nei nostri ambiti, per salvare ciò che resta?
    Spendere tempo, fatica e denaro per inseguire quello che forse è un ... sogno? Soprattutto di fronte alla sostanziale indifferenza dei nostri vicini e compatrioti qualche volta tramutantesi in aperta ostilità?
    La risposta, secondo me, resta comunque affermativa. Per tutta una serie di motivi che si riassumono in due ordini di considerazioni:
    1.Gente come lei (in prima linea) e come me e tanti altri, in ogni caso non riuscirebbero per disposizione mentale a voltarsi dall'altra parte. Siamo uomini cocciuti e andremmo comunque avanti;
    2. Queste "battaglie" sono intrinsecamente e, profondamente, giuste.
    Fra qualche anno, quando il politico o politicante di turno si accorgerà che lo Stivale è diventato un'unica lastra di cemento e parlare di conservazione e natura potrebbe anche rendere in termini elettorali, spenderà forse qualche euro in più per fare educazione e protezione a livello nazionale e cingere ciò che resta del verde e del mare. E ciò che sarà restato concretamente da ammirare dal vivo e dal vero (e non solo nei programmi della BBC) si dovrà alla caparbia azione di persone come lei e noi e all'esistenza di istituzioni come Fondazione Cetacea.
    Cordiali saluti
    Manuel

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