sabato 8 gennaio 2011

Il mare Adriatico è pieno di plastica

Sul quotidiano La Voce di Romagna di oggi, nell'inserto "Uomini&Mare" ho ripreso un post di due mesi fa, sull'inquinamento da rifiuti solidi in mare, e in particolare in Adriatico. Per quanto riguarda la presenza di rifiuti sul fondale, l'Adriatico è il più inquinato d'Europa.

Ecco l'articolo completo:
"Lo scorso novembre è andato in onda un servizio, all’interno della trasmissione Report, un servizio sui capodogli spiaggiati in Puglia, nel dicembre 2009. In quelle immagini, al di là delle ipotesi sulle morti dei capodogli e della possibile connessione con le prospezioni geologiche, era sicuramente di molto effetto la sequenza in cui vengono mostrati i contenuti stomacali delle povere bestie. Era un campionario impressionante di schifezze: borse, buste di plastica, scatole, cavi d'acciaio...

E’ sconvolgente, anche se risaputo, quanto l'incuria dell'uomo abbia infestato il mare. L'idea di un fondale marino punteggiato di plastica, cassette, lavatrici, copertoni, bottiglie e altro ciarpame è quanto di più triste e disturbante. E' come un'opera d'arte sporcata di inchiostro dalla mano ignorante di un vandalo.

Il problema dei rifiuti in mare è planetario: stime delle Nazioni Unite parlano di 18.000 pezzi di plastica per ogni chilometro quadrato di mare, per un totale che supera i 100 milioni di tonnellate. Ed è nota la presenza nel Pacifico di una isola di plastica e rifiuti galleggianti, formata e tenuta insieme dalle correnti, grande quanto due volte lo stato del Texas.

Da questo punto di vista purtroppo l'Adriatico non solo non è da meno, ma anzi ne risente come e più di altri mari. Non a caso viene chiaramente indicato come un dei “punti caldi” dell'inquinamento marino, in “A global map of human impact on marine ecosystems (Una mappa globale dell'impatto dell'uomo sugli ecosistemi marini)” pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science, nel 2008. Le maggiori fonti di inquinamento solido in mare sono rappresentate dai rifiuti gettati via dalle imbarcazioni da pesca e non, e soprattutto dalle fonti legate alle aree altamente antropizzate e industrializzate della costa.

L’Adriatico è "piccolo" (come superficie e come profondità delle acque) e circondato da terre sovraffollate di gente: 4 milioni di abitanti lungo le coste del bord Adriatico, che diventano 22 milioni con l’arrivo dei turisti, in estate.

Purtroppo, mentre diversi sono i lavori che analizzano l’inquinamento chimico del nostro mare, ancora non si conoscono stime e valutazioni dell’inquinamento da plastica e da altri materiali solidi. L’unico indizio, non da poco, è dato da una ricerca pubblicata nel 2000 e che prendeva in considerazione il numero di rifiuti sul fondale marino. L’Adriatico si qualifica terzo in questa non certo meritoria classifica, risultando quindi uno dei mari più “sporchi”. Di più: se si considerano solo i rifiuti plastici, l’Adriatico è il mare più inquinato d’Europa, con 2,63 rifiuti per ettaro di fondale. Davvero un pessimo primato.

Purtroppo il problema dell’inquinamento da rifiuti solidi non è solo legato a un discorso “estetico”, ma ha ripercussioni anche importanti sulla vita e soprattutto sulla fauna marina. Non pochi sono gli animali che possono confondere questi materiali per cibo, e ingerirli. Questo può avere effetti pesanti, da gastriti, a infiammazione dell’intestino, fino alle mortali occlusioni dell’apparato digerente.

Recentissimo è un articolo, pubblicato da ricercatori croati nel 2010, i quali hanno esaminato il contenuto stomacale di 54 Tartarughe comuni (Caretta caretta) e in più di un terzo di esse (35.2%) hanno trovato materiale estraneo, principalmente: plastica morbida, corde, Styrofoam (polistirolo espanso). In particolare, uno degli animali esaminati aveva ben 15 pezzi di plastica fra stomaco e intestino, principalmente fogli di plastica e pezzi di sportine. La tartaruga non si nutriva da tempo, ed è probabile che la causa di morta sia stata proprio la presenza di questa plastica che ne chiudevano quasi completamente lo stomaco.

L’inquinamento da rifiuti solidi in mare è dunque un problema grave, diffuso ed evidente, e forse una maggiore attenzione alle nostre abitudini e comportamenti (la scelta di quello che compriamo, e l’attenzione a dove buttiamo imballaggi e rifiuti), può contribuire."

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