mercoledì 11 maggio 2011

Perchè non mi piacciono i reef artificiali

Per pura coincidenza, proprio in questo periodo in cui ho scritto del pesce che in Adriatico, e in Italia in generale, sta finendo a causa della pesca eccessiva, mi stanno arrivando diverse comunicazioni di progetti per il ripopolamento dell'Adriatico mediante la messa in posa di barriere (reef) artificiali. C'è un progetto a quanto pare addirittura della Regione Emilia-Romagna per farlo al largo di Riccione, un altro progetto per distribuire reef un po' su tutto il bacino, mentre ho avuto diverse chiacchierate con sub che cercano di convincermi di quanto sarebbe utile, da diversi punti di vista, affondare in mare ad esempio carcasse di autobus, per dare vita a barriere artificiali, che poi si popolano di vita.
L'idea non è neppure nuova, ad esempio nel Delaware, in USA, hanno affondato vagoni della metropolitana
Razionalmente, l'idea dovrebbe piacermi. Sono d'accordo (direi che è dimostrato) che i reef artificiali "farebbero bene" all'ambiente. Sono d'accordo che si creerebbe un ricco ecosistema in quei punti, e che lì i pescatori non potrebbero pescare.
Sono d'accordo che ci sarebbe un ritorno nel turismo legato alla subacquea e ai diving center.

Eppure perchè resto, almeno per ora, contrario? Per principio, direi.

Non ci inalberiamo e ci indigniamo quando l'uomo modifica l'ambiente in senso negativo: depredazione, estrazione, deforestazione, impatti vari, ecc.. Non ci piace perchè l'ambiente naturale viene modificato per i nostri scopi e i nostri fini. Io sono dell'idea che l'ambiente naturale non vada modificato, punto e basta. Ciò significa nel bene e nel male. Altrimenti diventa un'altra cosa: più brutta, più bella, non importa: è un'altra cosa.
L'Adriatico è un ambiente particolare, con i suoi fondali sabbiosi o melmosi, e tutta la vita che su questi vive. E' fatto così. Se c'erano dei reef sarebbe stato un altro ambiente, ma lo sarebbe stato per natura, non per nostro volere.

I subacquei, se amano osservare l'ambiente marino, devono osservare quello che c'è, quello che la natura mette loro a disposizione. Se vogliono fondali sabbiosi qui si trovano bene. Se vogliono scogliere vanno al Conero o alle Tremiti, se cercano la barriera corallina vanno in Australia. Sono loro che si muovono in cerca dei vari ambienti naturali, non sono gli ambienti che devono venire da loro. L'ambiente naturale non è un juke-box, non soddisfa le nostre voglie, a richiesta. 
L'Adriatico ha tantissimo, basta avere voglia di conoscerlo, così com'è. E se molto di quello che ha non si riesce a vedere, pazienza. Non dobbiamo avere sempre proprio tutto, no? Ci basta sapere che c'è, e che la natura è stramaledettamente meravigliosa anche senza il solito bipede invadente.

4 commenti:

  1. Ciao Marco, sono d'accordo con te nel preservare gli ambienti naturali così come sono senza mutarli e stravolgerli però mi sembra bella l'idea di ripopolare con reef artificiali o carcasse di bus. Certo, in Adriatico non c'azzecca nulla un reef..
    Non so, son molto combattuta e, nel dilemma tra il fare e il non fare, forse scelgo come te l'idea del NON FARE. Meglio non fare piuttosto che fare e deturpare e fare quindi peggio.

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  2. Ciao Marco, come sempre i tuoi articoli sono molto interessanti ed offrono spiegazioni e punti di vista per problemi fondamentali.
    Da subacqueo l'idea di nuovi popolosi reef nel nostro Adriatico, mi piace tanto; da naturalista condivido pienamente il tuo parere, dobbiamo apprezzare la natura per quel che ci da (sempre che si riesca ad apprezzare, visto che in molti non ne sono capaci), e non modellarla per i nostri bisogni.
    Complimenti.
    Pierpaolo

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  3. Se affondare carcasse metalliche è uno stratagemma per continuare a depredare il mare, allora è un sistema perfettamente inutile.

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  4. ciao Marco è bello quello che dici.
    peccato che i fondali sono già stati fortemente arati della rete a strascico e dai denti in acciaio che giornalmente rovinano un metro di fondale e rompono qualsiasi roccia e rifugio naturale anche per la riproduzione per i nostri amici pennuti
    christian

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