martedì 27 dicembre 2011

Il Santuario degli squali

La notizia non è nuovissima, ma mi pare ci stia benissimo in questo clima di festa: il 2 ottobre scorso, il presidente delle Isole Marshall Jurelang Zedkaia, ha proclamato la nascita del Santuario degli squali delle Isole Marshall.
In pratica, il parlamento di questa repubblica presidenziale - diventata indipendente nel 1979 dopo essere stata una colonia degli Stati Uniti - ha vietato la pesca commerciale degli squali in un territorio di ben 2 milioni di chilometri quadrati, attorno alle isole stesse (vedi cartina).
La nascita del santuario non ha solamente un valore simbolico. Il territorio protetto è molto ampio, e il divieto totale di pesca commerciale di squali è una delle misure più forti che siano state adottate da uno stato, a livello mondiale.

Molto interessanti anche le motivazioni che stanno alla base di questa misura. Esse sono infatti un misto di interesse economico, legate alle caratteristiche ecologiche e biologiche dell'ambiente marino delle Marshall, unitamente a una dichiarazione implicita dell'importanza degli squali per gli ecosistemi marini.
Il ragionamento è questo. L'economia delle isole Marshall è basata prevalentemente sul turismo, sull'artigianato locale e sulla pesca. Gli squali, in cima alla catena alimentare, tengono sotto controllo il numero dei pesci che vivono attorno agli atolli. Senza gli squali, i pesci più grandi proliferano e riducono, predandoli attivamente, i pesci più piccoli. Ma questi ultimi sono essenziali per il mantenimento in salute della barriera corallina. Ad esempio senza i pesci che raschiano le alghe incrostanti, i coralli vengono soffocati dalle alghe stesse. Ancora, i pesci che mangiano plancton mantengono la catena alimentare in equilibrio, evitando esplosioni algali che metterebbero a rischio la vita dei coralli.
Infine, i pesci piccoli, che diminuirebbero senza il controllo che gli squali effettuano sui pesci più grandi, sono anche i preferiti... dai turisti nei ristoranti locali.

Insomma, la provata importanza degli squali per gli ecosistemi marini, si ripercuote anche sull'economia. Comprendere questo ruolo, e metterlo al riparo con norme adeguate, è un modo intelligente e lungimirante di amministrare il territorio e salvaguardare l'ambiente.

Le isole Marshall sono un punto nell'oceano. Applaudiamo all'iniziativa che hanno voluto intraprendere, senza dimenticare che nel resto del mondo, la strage continua.

4 commenti:

  1. Alleluia! Questa sì che è una magnifica notizia! Certo, come fai notare tu, non basta per cantare vittoria, dal momento che la mattanza altrove continua su larga scala, ma è pur sempre un promettente inizio! Tanti tanti auguri di… buon tutto! :-)

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  2. mi unisco a viviana: finalmente un'iniziativa a loro favore.
    Proprio ieri sera ho sentito una frase sugli squali che mi è piaciuta: Gli squali sono semplicemente dei pesci, alcuni di loro sono pericolosi, esattamente come i felini.
    tanti auguri agli squali, ed anche a noi esseri "umani".

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  3. bella notizia.
    Peccato che l'arcipelago delle isole Marshall sia stato martoriato da diverse decine di test nucleari da parte degli USA negli anni della guerra fredda. A quanto pare c'han testato anche la bomba atomica più potente mai esplosa...Magari si sono accorti che gli squali pescati erano radioattivi e le pinne non eran buone per la zuppa, cosi han fatto il santuario.
    saluti

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  4. Federico, so dei test nucleari, peraltro terminati nel 1958, e so delle porcate che gli USA hanno fatto alle Marshall)
    http://tinyurl.com/co3tlzd).
    Ma non vedo come questo possa inficiare la bella iniziativa del santuario.

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