lunedì 2 luglio 2012

La caccia alle balene non è mai finita

In questi giorni, a Panama, si svolge il meeting annuale della International Whaling Commission, la commissione internazionale che discute di baleneria e, tra le altre cose, delle famose quote annuali concesse al Giappone, alla Norvegia e all'Islanda.
Quest'anno, secondo la WDCS (Whale and Dolphin Conservation Society) i punti "caldi" in discussione sono almeno 5.

1. Il problema del quorum. L'anno scorso il Brasile e l'Argentina proposero di istituire un santuario per i Cetacei, nel sud Atlantico. La cosa venne messa ai voti, ma il Giappone, le nazioni baleniere, e altri 20 stati domandarono di non votare, ma solo di trovare un accordo cui dare consenso. Così, al momento del voto, lasciarono la sala. A quel punto fu ovvio che non era chiaro se per le votazioni dell'IWC fosse necessario... un numero minimo di votanti (un quorum). L'accordo non fu trovato e, per la questione del quorum, si decise di creare un gruppo di lavoro, mentre per il santuario fu rimandata la decisione a quest'anno.

2. Il Santuario del Sud Atlantico. Cioè quello di cui si parlava sopra. Esso darebbe protezione alle 52 specie di Cetacei che vivono nell'area. La proposta non è nuova, anzi; era già stata avanzata per la prima volta nel 2001. Quest'anno sarà riproposta da Brasile, Argentina e Uruguay. Se verrà messa al voto, serviranno i 3/4 dei voti favorevoli. 

3. Le quote per la Aborigenal Subsistence Whaling (ASW). L'ASW è la caccia alle balene concessa a popolazioni native per le quali tali catture sono questione di sopravvivenza e/o di tradizione locale. Attualmente hanno quote di balene da cacciare, come ASW, la Danimarca (Groenlandia), la Russia (Siberia), St Vincent e le Grenadines, e gli USA (Alaska). Tutte hanno chiesto il rinnovo delle quote, tranne la Groenlandia, che ne ha chiesto l'aumento. L'anno scorso è stato creato un gruppo di lavoro ad hoc, per tutte le questioni legate alla ASW.

4. Le questioni legate alle 3 grandi nazioni baleniere.
Islanda: l'Islanda non si è opposta alla moratoria (il divieto mondiale di cacciare balene) del 1982. Nonostante questo, dal 1989 ha ricominciato a cacciare balene per "scopi scientifici". Ha infine lasciato la Commissione nel 1992, per poi rientrare nel 2002. Per il 2011-2012 si è auto-concessa una quota di 216 balenottere minori e 154 balenottere comuni. Si stima comunque che, per ora, abbia catturato 59 balenottere minori e nessuna comune.
Giappone: ha quote importanti su 6 specie diverse, compresi i capodogli, e quest'anno chiederà di aggiungere un'ulteriore quota per il mare di Okhotsk, nel Pacifico occidentale. Si è anche auto-concessa una quota di 50 megattere, che per ora non caccia, ma che usa come arma di contrattazione (ricatto?): le cacceremo se voi...
Norvegia: continua a cacciare, nonostante la vendita di carne di balena sia in calo. Ha un quota per il 2011-2012 di 1286 balenottere comuni (533 catturate).

5. La Conservation Agenda. All'IWC non si discute solo di baleneria ma anche di altre tematiche legate alla conservazione dei Cetacei. Quest'anno un tema importante sarà la stesura di un piano strategico quinquennale per la regolamentazione del Whale-Watching.

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