sabato 5 gennaio 2013

La finta marcia indietro sui cambiamenti climatici

Il prossimo report dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), cioè il gruppo di esperti internazionali che studiano e ci informano su tutto quanto è correlato ai cambiamenti climatici, è previsto per settembre 2013. L'ultimo era stato pubblicato nel 2007, e dunque l'attesa è comprensibilmente alta.
Ci saranno novità, rispetto a quanto previsto quasi 6 anni prima? E, visto che sarà quasi sicuramente così (la scienza è in continua evoluzione, quella che studia i fattori climatici ancora di più), saranno buone o cattive?

L'attesa dei risultati è, come dicevo, talmente alta che qualcosa, in rete, ovviamente, è già trapelato. E' stato infatti pubblicato online, il 13 dicembre scorso, senza autorizzazione, una prima bozza di lavoro del report. Il "colpevole" è Alec Rawls, un blogger americano. L'IPCC non l'ha presa bene, e invita a prendere con cautela le conclusioni di quella bozza, perché appunto si tratta di un work in progress.

La pubblicazione di quel draft ha scosso l'ambiente scientifico e ha fatto il giro del mondo. Perchè? Perchè conterrebbe alcuni "passi indietro" dell'IPCC riguardo a i cambiamenti climatici, che hanno ovviamente dato forza e vigore a tutti gli scettici che non credono nel riscaldamento globale, o almeno non credono che questo sia causato dall'uomo.
Quali sarebbero questi punti? Li leggo su New Scientist del 22 dicembre:
- la relazione tra le attività del Sole e i cambiamenti climatici sulla Terra sarebbero maggiori di quanto precedentemente considerato;
- nel 2007 si diceva che il fatto che il pianeta sarebbe stato colpito da più intensi fenomeni di siccità, era "probabile". Ora invece si afferma che i dati e le statistiche per "misurare" le siccità sono inaffidabili, e si citano lavori recenti che mostrano una diminuzione della durata e dell'intensità delle siccità;
- nel 2007 si parlava anche dei cicloni tropicali, affermando come fosse "probabile" un loro trend in aumento, dal 1970 a oggi. Il nuovo report dice invece che, sebbene l'intensità media dei cicloni tropicali sia destinata ad aumentare nei prossimi anni, i dati che mostravano il trend in aumento non sono poi così sicuri, e dunque non è detto che questo stia effettivamente avvenendo;
- è molto improbabile che la circolazione globale degli oceani e la corrente del Golfo collassino nei prossimi secoli. Nel 2007 si diceva che è "troppo presto per saperlo".

Insomma, tiriamo un sospiro di sollievo? E' tutto a posto col clima? Gli scettici avevano ragione? In realtà  e direi ovviamente, assolutamente no. Tutto ciò dimostra quanto chi si occupa di scienza sa già bene, e cioè che la risposte della scienza non sono mai definitive, ma le migliori possibili in base agli studi condotti e ai dati disponibili. Le conoscenze cambiano e si evolvono, si raffinano.

E infatti, e purtroppo, il report dell'IPCC, o almeno questa bozza troppo preventivamente "filtrata", non contiene solo più o meno deboli marce indietro. L'IPCC dice anche che gli ultimi 30, sono stati gli anni più caldi degli ultimi 800. Scopre che l'effetto "raffreddante", dovuto alla schermature che le sostanze inquinanti e le polveri che buttiamo in atmosfera, è meno efficace (del 40%!) di quanto si pensasse. Ci avvisa ancora che "una grande parte dei cambiamenti climatici è ormai irreversibile, sulla scala temporale umana".
E infine, mostra tutta la sua preoccupazione per gli scioglimento dei ghiacci artici. Come avrete letto (per esempio qui), l'estate del 2012 ha rappresentato il record assoluto. Domenica 16 settembre 2012 il ghiaccio sul mare del circolo glaciale artico, copriva solo il 24% della superficie totale dell'Oceano Artico (qui l'immagine dal satellite). Il precedente record era del 2007, con un valore del 29%. Secondo l'IPCC, nel 2100 ci sarà la prima estate di scioglimento totale dei ghiacci dell'Artico. Alcuni climatologi, più pessimisti, ritengono che questo avverrà addirittura nel 2050. Walt Meier, del National Snow and Ice Data Center, dice che "L'Artico è il condizionatore della Terra. Non si tratta solo dell'estinzione degli orsi polari o delle popolazioni di nativi che dovranno adattarsi a condizioni di vita molto differenti (cosa che stanno già iniziando a fare). Ci saranno effetti sul clima molto grandi".

Letture:
- Michael Marshall and Fred Pearce. Sceptics misuse leaked IPCC report. New Scientist, 22.12.12. Vol. 216 (2986/2987), pag. 8
- Blue Alert. New Scientist, 22.12.12. Vol. 216 (2986/2987), pag. 20

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