lunedì 31 ottobre 2011

Il Beluga non balla

Nel post precedente si parlava di dignità degli animali. O anche, più semplicemente, dei loro diritti. Qualunque Cetaceo in vasca, i diritti se li è dovuti presto scordare.
"Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; ogni privazione di libertà anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto. Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale” recita la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, ma è roba del 1978 e chi se la ricorda più (è mai stata ricordata da qualcuno?)?
Penso a diritti e dignità degli animali e leggo un articolo di Dan Mathews su Huffington Post; Dan è vice presidente della People for Ethical Treatment of Animals e racconta di essersi trovato a una festival gay pride, che si teneva al Georgia Aquarium, ad Atlanta. Una parte della festa si svolgeva alla Ocean Ballroom, che contiene fino a 1600 persone; una parete di questa sala dà direttamente, tramite finestroni, sulla vasca dei Beluga (vedi foto).
Nella sala si ballava e la musica era ad altissimo volume. Dan si chiedeva come i Beluga, col loro udito finissimo potessero "sopportare" il baccano. E in effetti quando Dan chiede a una guida se la musica disturba gli animali lei timidamente risponde "Beh, sì". E aggiunge "Soprattutto i maschi. Appena la musica inizia "a martellare" loro impazziscono e attaccano le foche che sono in vasca con loro. Oppure iniziano a combattere."
Della serie, lo sappiamo che la musica li infastidisce, ma chissenefrega, e d'altro canto, dove mai possono scappare?
Ah, a proposito, uno dei Beluga si chiama Beethoven. Ma non ama comunque la musica. Diritti e dignità, appunto.

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