mercoledì 5 ottobre 2011

Tartarughe: minacce a colori

Tutte e sette le specie di tartarughe marine esistenti sono protette. Si trovano tutte elencate nell'Appendice I, la più restrittiva, della Convenzione di Washington (Cites). E' un po' la filosofia del "non saper nè leggere nè scrivere". Non sappiamo esattamente in che condizioni siano tutte le popolazioni di tartarughe marine mondiali, alcune male o malissimo, altre meglio, ma per star nel sicuro, proteggiamole tutte. Bene così, le poche volte che questo succede, non c'è da lamentarsi.
Ma il fatto che le tartarughe abbiano una vita molto lunga, che si muovano molto e che occupino areali molto ampi, rende effettivamente difficile stabilire lo stato di conservazione, e di conseguenza pianificare le strategie adeguate, per le differenti popolazioni.
Così, un folto gruppo di ricercatori ha deciso di studiare un metodo per valutare dal punto di vista biologico e spaziale le distinte popolazioni di tartarughe, così da evidenziare meglio, perché su scala più piccola, le minacce, lo stato di salute e eventualmente la mancanza di dati scientifici.
Hanno così individuato 58 distinti gruppi, chiamati RMU (Regional Management Unit) in tutto il pianeta. Undici di questi gruppi sono stati poi identificati come quelli maggiormente a rischio - 5 nell'Oceano Indiano, 4 nel Pacifico e 2 nell'Atlantico (Mediterraneo compreso).
Interessante allora andare a vedere la situazione delle tre specie che regolarmente frequentano il Mediterraneo. Vediamo.

Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea)
Il Mediterraneo è colorato di verde, che corrisponde a Low Risk-Low Threats che significa un'area dove questa specie è abbondante, è stabile (Low risk) e si trova sotto minacce basse o moderate (Low threats). 

Tartaruga verde (Chelonia mydas)
High risk-High Treaths. Qui le cose vanno decisamente peggio: non ci sono molte tartarughe verdi in questo bacino (sono concentrate tutte a oriente come si vede nella cartina) e queste sono sottoposte a elevate minacce.

Tartaruga comune (Caretta caretta)
Il blu indica Low Risk-High Threats, quindi popolazione ampia e stabile, sebbene sotto consistenti minacce. In effetti la popolazione mediterranea di Caretta caretta è (ancora) abbondante. E le minacce... beh,  sappiamo che ne vengono pescate, accidentalmente, 132.000 all'anno!

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento