giovedì 9 aprile 2009

Quattro ospiti da Manfredonia

Si è fatto appena in tempo a presentare alla stampa, sabato 28 marzo, la nuova grande vasca e la sala aperta al pubblico, che subito l’Ospedale delle Tartarughe di Fondazione Cetacea entra in piena azione.
Alla fine di marzo infatti, i responsabili del centro di Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia (Foggia), ci hanno contattato per una richiesta con carattere di urgenza. Chiedevano infatti di potere accogliere quattro tartarughe nel rinnovato Centro riccionese, in quanto la struttura pugliese si trova a fronteggiare una situazione difficile, con troppi esemplari da gestire.
L’Ospedale delle Tartarughe di Cetacea dispone ora di una vasca da 15000 litri, una delle più grandi di Italia nel suo genere, che è dedicata alla riabilitazione delle tartarughe già guarite, ma che necessitano di riprendere confidenza con il nuoto e con le immersioni. Altre tre vasche, ognuna da 1500 litri, costituiscono invece la parte di Ospedale non aperta al pubblico, dove accogliere le pazienti maggiormente bisognose di cure.
Proprio queste tre vasche, in fretta e furia e grazie alla collaborazione con la ditta Tecnoacque, sono state dunque messe in funzione per accogliere le nuove arrivate, che sono puntualmente arrivate, dopo un viaggio di cinque ore, la mattina del primo di aprile. L’arrivo delle quattro tartarughe è stato filmato anche dalle telecamere di Rai3.
Le quattro nuove ospiti contano due esemplari grandi (circa 60-70 cm di guscio) e altri due più piccoli. Le prime due hanno una storia simile, sono state infatti entrambe pescate con le reti a strascico, e tutt’e due il 19 marzo scorso. Una è stata chiamata Panda, dal nome del peschereccio che l’ha tirata accidentalmente a bordo, al largo di Vieste. All’altra è stato dato invece il nome di Cretaccio, dall’isolotto omonimo, che si trova fra le isole di San Domino e San Nicola, nell’arcipelago delle Tremiti.
Il terzo esemplare è stato invece rinvenuto stremato e probabilmente indebolito dal freddo, dentro al porto di Manfredonia, il 26 marzo, presso il molo di Levante. Da qui il nome, scontato ma suggestivo, di Levante, appunto.
La più piccolina, davvero giovanissima (2-3 anni stimati) è Trilli. Era stata portata dalla mareggiata, anche lei debilitata dal freddo, sulla spiaggia del comune di Lesina, sul promontorio del Gargano. Era il 20 febbraio.
Queste quattro pazienti rimarranno con la Fondazione Cetacea per un certo periodo, in attesa, di concerto con il Centro di Manfredonia, di riprendere il mare. Si vanno ad aggiungere a Sole, la tartaruga lungo-degente, che si trova ora nelle vasca di riabilitazione, per verificare le sue capacità di nuotare e nutrirsi autonomamente, dopo il grave trauma alla testa, causato da un’elica, che l’aveva colpita ormai tre anni fa. Per lei si sta completando un progetto ambizioso, la recinzione di un tratto di mare, a ridosso delle scogliere di Numana, a sud di Ancona. Un recinto con un lato di trenta metri e due lati di una decina di metri ciascuno. Un triangolo di mare dove Sole potrà “mettersi alla prova” e vedere così se il ritorno al mare è per lei possibile.
L’Ospedale delle Tartarughe di Fondazione Cetacea si conferma ancora una volta, sia per la sua lunga esperienza (è sorto nel 1994) sia per le sue strutture tecniche il centro di Recupero tartarughe più importante dell’Adriatico. E nel weekend pasquale, sabato, domenica e lunedì sarà aperto al pubblico, ad ingresso gratuito, negli orari dalle 10 alle 12,30 al mattino e dalle 15 alle 18 nel pomeriggio. Un regalo che Cetacea vuole fare alla città e ai turisti. Sole e le sue nuove quattro amiche vi aspettano.

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