lunedì 15 ottobre 2012

I sei delfini mancanti

Anche quest'anno, a settembre, come sempre, nella ormai famigerata baia di Taiji, in Giappone, decine di tursiopi e globicefali sono stati catturati. Alcuni di loro saranno semplicemente macellati, altri invece venduti a delfinari, giapponesi, ma non solo.
Dopo il clamore suscitato dal film The Cove, ormai quella di Taiji non è più "la baia dei segreti". Per la verità, sembra quasi che ormai non faccia neanche più notizia. Ma quest'anno se ne parla più del solito perché il 9 ottobre si è venuto a sapere che 6 di quei delfini sono stati spediti, su un aereo della Japan Airlines, in Europa.

Nell'era del web, la notizia è girata veloce e rimbalzata un po' ovunque, ma resta comunque una notizia a metà. Infatti, non si sa quale sia la destinazione dei delfini, né dove si trovino adesso.

Giovedì 11 il sito di Sea Shepherd dava per certo che gli animali sarebbero atterrati a Londra, all'aeroporto di Heatrow. Addirittura sembrava che il Dipartimento per l'Ambiente della Gran Bretagna avesse confermato di aver ricevuto i permessi della Cites per fare arrivare i delfini.

Venerdì 12 invece, lo stesso Dipartimento confermava alla Whale and Dolphin Conservation che nessun delfino era arrivato all'aeroporto londinese, e nemmeno erano attesi arrivi.
Altre cose che si sanno, o si pensava di sapere, è che i delfini sono stati comprati da una società che si chiama Aspro International, una grossa compagnia, proprietaria di 41 parchi di divertimento, in otto diverse nazioni. Una compagnia di certo "virtuosa", visto che tra i suoi slogan c'è anche"living creatures coexisting in harmony (esseri viventi che coesistono in armonia)". E se vi pare poco sappiate che la Aspro ha fondato anche la Fundaciòn Aspro Natura, che ha tre obiettivi:
- contribuire alla protezione della natura e dell'ambiente
- accrescere la consapevolezza del pubblico sull'importanza della conservazione della biodiversità
- sviluppare attività educative e ricreative per persone con bisogni speciali.
Bello, no? Come questo si concili con il tenere animali in cattività, io non saprei dire.

Ma pare che la faccenda sia ancora più complicata. Adesso, non è nemmeno certo che la Aspro sia coinvolta. Infatti, ecco quello che riporta ancora SeaShepherd: "Un'attenta Guardiana della Baia [i Guardiani della Baia sono persone dello SeaShepherd che controllano e osservano quello che avviene nella famigerata baia di Taiji] era sullo stesso volo dell'acquirente e ha notato che il suo bagaglio portava il logo del Marineland Mallorca (un parco di proprietà della Aspro). Per caso lo ha visto di nuovo il giorno seguente, presso la Baia, mentre lavorava con i delfini e li preparava per il trasporto insieme agli addestratori. L'acquirente era presente sul posto anche per dirigere e filmare la procedura di carico assieme agli assassini dell'Unione dei Pescatori. Fonti che operano sul territorio hanno identificato quest'uomo come possibile ex dipendente del Marineland Mallorca. Le fonti hanno ragione di credere che potrebbe aver acquistato i delfini per conto dello Zoo di Lisbona o di un parco marino negli Emirati Arabi Uniti, che potrebbe rappresentare la destinazione finale di questi animali. Da quanto si evince dalle nuove informazioni in nostro possesso, pare che i delfini non siano destinati ai parchi della Aspro International in Europa, come riferito in un primo momento. L'informazioni ricevuta era errata perché questo acquirente non stava acquistando per la Aspro, quindi Sea Shepherd ritira tali informazioni."

Ma poco importa. Sono convinto che prima o poi si verrà a sapere dove sono finiti i delfini, in quale o in quali delfinari  Difficile che questi animali possano arrivare in una di queste strutture, senza che si venga a sapere.

Ancora una volta, però, dobbiamo rimarcare che, nonostante tutti i proclami relativi all'educazione, alla ricerca, alla conservazione, i parchi restano strutture commerciali senza troppi scrupoli, senza troppe remore a strappare dall'ambiente naturale degli animali selvatici. Le finalità pseudo educative e scientifiche di cui si riempiono la bocca, non possono giustificare questi comportamenti contro l'etica e contro il sentire diffuso.
Se non tutti i parchi si comportano in questo modo, allora voglio sentire quelli che si definiscono virtuosi, condannare fortemente e pubblicamente chi continua a prelevare delfini dall'ambiente naturale. Se non lo fanno, sono altrettanto colpevoli. 

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento